mercoledì 4 settembre 2013

I nuovi mostri

Questo testo è stato scritto il 21 aprile 2008

Inizierò dicendo banalmente che i bisogni primari (mangiare, bere, ecc..) sono essenziali per ogni essere vivente. Per un insetto o un batterio o una forma di vita ancora più elementare. Non sono essenziali per noi esseri umani più di quanto lo siano per qualunque altra forma di vita di qualunque specie. Ma noi sentiamo di essere distinti dagli altri esseri viventi. E davvero lo siamo. Ci distinguiamo dal resto del mondo animale certamente per le capacità intellettuali, che comprendono la nostra peculiare capacità di giudicare. Di vedere nelle cose, ad esempio, la bellezza, o l'orrore. Un essere umano sente che fare un'esperienza estetica, in qualche maniera, lo accresce. Ma in cosa lo accresce? Precisamente in umanità. Lo rende ancora più umano. Meno bestiale.
Insomma se facciamo arte, e se ne fruiamo, è perché apparteniamo alla razza umana. Questo semplice assunto parrebbe addirittura banale se non fosse per una considerazione accessoria che va fatta e che potrà sembrare un po' "forte"; cioè che l'umanità degli appartenenti alla razza umana non è scontata. Va nutrita opportunamente. Ad essa è associata una sensibilità che ci appartiene soltanto come dato potenziale. L'esperienza estetica - l'arte fatta o fruita - è fondamentale per l'uomo, fonda cioè la base della sua umanità che però non è essenziale alla sussistenza in vita e quindi si può anche perdere. Si può dunque dare una razza umana disumanizzata, ciò, secondo me, non solo è possibile, ma anche in progressiva realizzazione. Un esempio. Qualche sera fa sono stato ad un concerto. Un virtuoso del violino (Uto Ughi) ha suonato brani di Bach e di Mendelssohn. Si trattava di un concerto di beneficenza. In fila con un sacco di gente, durante l'attesa dell'apertura delle porte, ho sentito una coppia fare questo ragionamento: «beneficenza a parte, per che cosa abbiamo pagato i soldi del biglietto? Qui ci vendono del fumo. Tutto sommato che cosa rimane di tangibile dopo aver ascoltato il concerto? Niente. E' solo fumo. Bisognerebbe, se non ci fosse la beneficenza di mezzo, farci ridare i soldi più tardi». Il ragionamento veniva fatto con serietà, non per scherzo. Le persone che dicevano quelle cose erano adulte, all'apparenza istruite e, giudicando da particolari inequivocabili, finanziariamente dotate. Ho pensato, con un brivido, al motivo per cui quell'uomo e quella donna erano lì. A come le frequentazioni scolastiche e universitarie nulla possano su quella idea sottoculturale, ormai di massa, che ha agito al punto da nientificare e rendere pressoché insensato tutto ciò che non abbia una consistenza tangibile, materica, segnando pure la fine della borghesia come elemento sociale evoluto. Dando spazio ad una nuova società opulenta e barbarica, istruita e cinica, anestetizzata e disumana.
Qualcuno potrebbe dire che in fondo quello era solo il discorso di due idioti. E' vero. Ma dietro quell'idiozia si nasconde qualcosa di peggio. L'essere incapaci di considerare l'esperienza estetica come fondamentale per l'umanità equivale ad essere già sul punto di abbandonare quanto di umano c'è nell'uomo. Io non so se quei due, o gli altri che pur non esprimendo a parole questo concetto considerano l'arte qualcosa di inutile, abbiano coscienza di questo fatto. A giudicare dall'aria che tira nella "cultura dominante" temo che non ne abbiano affatto. D'altronde quante volte ci è capitato di sentire i nostri politici parlare di arte e di cultura? Essi di solito, nei loro discorsi, la considerano importante ai fini sociali, occupazionali, terapeutici, ma mai come fine in sé stessa (non si giustificherebbero le ingenti spese). Bisognerebbe insegnare a costoro (e a quelli che professano, ad esempio, il verbo dello studio utile e non dell'utile studio), che l'arte è inessenziale e, proprio per questo, e per nessun altro motivo, è confacente all'uomo. Che il giorno in cui perdessimo definitivamente la capacità di pensare e di capire l'arte e questa sua peculiarità avremmo compiuto il più grave dei crimini contro l'umanità e fatto il passo definitivo verso la creazione di un mondo di mostri.

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